“In Italia nel 2021 sono state quasi 10mila, 9.900 per l’esattezza, le nuove diagnosi per tumori maligni testa-collo, soprattutto tra gli uomini (il rapporto è 2,5 a 1 a favore dei maschi). Sono tumori che ogni anno causano 4mila decessi. Tuttavia, l’80% dei pazienti sopravvive a 5 anni dalla diagnosi se non sono coinvolti i linfonodi”. Così Gaetano Paludetti, direttore del Dipartimento universitario testa collo organi di senso e direttore Sezione di otorinolaringoiatria Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs Università Cattolica Sacro Cuore Roma, a margine del 108° Congresso nazionale Società italiana di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale in corso a Roma e i cui lavori si chiuderanno sabato 28 maggio.
“Sono dati dell’Istituto superiore di sanità ma per rendere l’idea – prosegue – nel mio ospedale tratto ogni anno 300 pazienti affetti da un tumore maligno del cavo orale, piuttosto che della orofaringe (regione tonsillare), del naso e dei seni paranasali, della laringe, delle ghiandole salivari, dell’orecchio e del collo. La maggior parte dei casi riguarda persone con più di 60 anni di età ma non mancano i giovani, i più colpiti dal tumore del rinofaringe. Di questi pazienti, però, non si parla mai solo perché i numeri dei tumori maligni testa-collo di cui sono affetti non sono quelli del cancro della mammella e del polmone. Dispiace dirlo ma è la verità”.
“Questo evento segna un record di iscrizioni – afferma Paludetti che è anche presidente del congresso -. Lo dicono i numeri: oltre duemila iscritti, 65 corsi precongressuali, 200 tavole rotonde, 450 comunicazioni video e in presenza, 68 poster”. E proprio dalla “mole dell’attività scientifica – sottolinea Paludetti – l’oncologia della testa-collo si conferma focus centrale, , l’argomento più gettonato perché è un’oncologia molto complessa ma poco conosciuta che modifica profondamente la qualità di vita…
Fonte www.adnkronos.com 2022-05-29 08:45:00