Sicurezza e organizzazione del lavoro, infrastrutturazione dell’area portuale, gateway ferroviario e bacino di carenaggio, alta capacità ferroviaria, l’importanza della Port Agency e della formazione, Zes e Corap, rigassificatore, passando dal… mare di Ulisse e da una nuova presa di coscienza di una realtà unica nel panorama nazionale. Con una premessa importante: non c’è rilancio senza un porto funzionante ma, soprattutto, senza un concetto condiviso di responsabilità. Ne abbiamo parlato a 360° con il presidente dell’AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, l’ammiraglio livornese Andrea Agostinelli.
In questi giorni, ancora un infortunio a un lavoratore. Esiste un problema sicurezza sul lavoro all’interno del porto?
No. Il portuale, che appartiene a una ditta terza, non stava effettuando il cosiddetto raddoppio della prestazione e la squadra dei rizzatori era presente nel numero previsto quindi mi sentirei di escludere ogni forma patologica, dai primi accertamenti risulterebbe una distrazione. Però è vero che il lavoro portuale è rischioso e proprio in quest’ottica, da tempo, abbiamo raddoppiato i controlli nei due terminal. Ma il discorso della sicurezza è strettamente legato all’organizzazione del lavoro, perciò mi sono rivolto non senza accento polemico nei confronti delle OO.SS. e delle imprese portuali per cercare anche con il ricorso agli iscritti alla Port Agency forme di lavoro più convenienti sotto il profilo della pianificazione dei riposi.
Occorre dunque una nuova configurazione?
Purtroppo, registro una grande frammentarietà sia nelle forme imprenditoriali che forniscono manodopera ai terminalisti che nelle organizzazioni sindacali che fronteggiano le imprese portuali. Tutto ciò dà anche la stura a delle procedure di raffreddamento e a una certa litigiosità sulle banchine che noi cerchiamo di evitare. Sempre con due obiettivi finali: la…
Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-05-28 17:54:29