Operazione dei carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria che, nella notte, hanno tratto in arresto 5 pregiudicati, destinatari di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Ufficio GIP perché, all’esito di indagine coordinata dalla locale DDA, indagati, allo stato degli atti e fatte salve le successive valutazioni di merito, per associazione di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di beni, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantità di stupefacente.
A carico dei 5 è stata così ipotizzata dalla DDA reggina l’accusa di aver stabilmente fatto parte della cosca “Facchineri”, storica articolazione territoriale della ‘ndrangheta, operante nei Comuni di Cittanova e San Giorgio Morgeto. Due di loro, inoltre, sono stati inquadrati come capi promotori del sodalizio criminale in parola.
I nomi degli arrestati
Gli arrestati sono Domenico e Salvatore Facchineri, Raffaele Cammarere, Salvino Guerrisi e Giuseppe Ligato
La denuncia di un imprenditore di San Giorgio Morgeto
Le indagini, curate dalla compagnia di Taurianova con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, hanno avuto impulso dalla denuncia presentata da un imprenditore sangiorgese, Adriano Raso, recentemente deceduto per complicanze connesse con la polmonite da covid19. L’uomo di affari, attivo nei settori ricettivo e della ristorazione, aveva fatto rientro in Calabria dopo lunghi anni trascorsi a lavorare al nord Italia. Scelto di valorizzare il proprio paese di origine, dapprima aveva rilevato e dato nuova vita ad un ristorante di San Giorgio Morgeto, e, in seguito, aveva avanzato richiesta di gestione di un’altra struttura alberghiera sorta negli anni 2000 a Cittanova, già sottoposta a sequestro nell’aprile 2018 perché ritenuta il frutto e il reimpiego dei proventi delle attività illecita della cosca “Raso-Gullace-Albanese”.
Poco prima…
Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-05-23 09:15:11