Intervenire rapidamente e con efficacia sulle emorragie da ferite di guerra. Spiegare come farlo è l’obiettivo del corso ‘Il controllo delle emorragie: dalle lesioni domestiche alle ferite di guerra‘, promosso da Consulcesi “per mantenere alta l’attenzione sull’importanza di saper riconoscere e agire con tempestività sulle emorragie massive, in quanto principali cause di morte ed evitabili in caso di trauma”. L’iniziativa è realizzata insieme a Daniele Manno, esperto di Remote e Military Life Support.
Dall’invasione della Russia a oggi si moltiplicano gli attacchi alle strutture sanitarie in Ucraina, secondo i dati aggiornati via via dall’Organizzazione mondiale della sanità. Nel mirino – sottolinea Consulcesi in una nota – finiscono ospedali compresi quelli di maternità e pediatrici, centri oncologici e di riabilitazione, strutture psichiatriche, ma anche ambulanze, banche del sangue e squadre di primo soccorso, portando il servizio sanitario ucraino “sull’orlo del baratro”, come denuncia l’Oms. “Di fronte ai gravissimi attacchi contro l’assistenza sanitaria – afferma Manno – mettere il maggior numero di persone in condizione di saper compiere semplici, ma efficaci manovre per fermare per esempio la fuoriuscita di sangue può significare salvare una vita in più“.
“I medici e gli operatori sanitari – rileva l’esperto – spesso non sanno o hanno dimenticato alcune manovre da usare in emergenza. Ad esempio il tourniquet, dispositivo medico contro le emorragie massive caduto pressoché in disuso in tempo di pace, è tornato a far parlare di sé. Ricerche sul campo dimostrano come il suo utilizzo permette una percentuale di sopravvivenza molto elevata, con tempi di trasferimento presso strutture attrezzate fino a 6 ore e senza complicazioni, ovvero senza perdite dell’arto. E’ dunque importante che questo” strumento “sia sempre presente nei kit di pronto soccorso e che, in caso di mancanza” del tourniquet, “quante più…
Fonte www.adnkronos.com 2022-05-18 11:53:20