“L’Italia è un paese molto importante per Merck” gruppo farmaceutico “attivo nel Paese dal 1906. Abbiamo dunque una lunga storia e una grande eredità di cui siamo molto orgogliosi, così come siamo fiduciosi di avere un grande futuro in Italia. Abbiamo infatti investito circa 227 milioni negli ultimi cinque anni, per esempio nello stabilimento di Bari, e sono 49 gli studi clinici condotti nell’ultimo quinquennio”. Così Peter Guenter, membro dell’Executive board di Merck e Ceo Healthcare, intervistato dall’Adnkronos Salute a margine della sua visita aziendale in Italia. “In questo momento, mentre noi parliamo – riferisce – abbiamo più di 30 studi clinici attivi sui nostri prodotti innovativi”.
“Ovviamente anche commercialmente siamo molto attivi ora con il lancio di un paio di nuovi prodotti molto interessanti. Ci siamo impegnati per molto tempo. Abbiamo investito molto in ricerca e sviluppo e produzione in Italia e – quindi – lavoriamo sul lungo termine anche in futuro”.
Dalla sclerosi multipla ai tumori “la strategia di Merck Healthcare è concentrata su quelle aree in cui abbiamo già posizioni molto forti. Possiamo dire che la divisione Healthcare è il maggior player di medie dimensioni e quindi dobbiamo assicurarci di concentrarci sulle giuste priorità e di fare meglio ciò che sappiamo fare meglio, ovvero in quelle aree che più conosciamo da un punto di vista scientifico, dove conosciamo la comunità medica e in cui, anche sul fronte commerciale, sappiamo come lanciare i prodotti”.
Guenter cita quindi “alcuni esempi, a partire dalla Sclerosi multipla, campo in cui Merck è stata pioniera con l’interferone beta-1a, e abbiamo Cladribina come farmaco orale. Siamo poi in fase avanzata di sviluppo clinico, con la speranza di un lancio sul mercato dal 2025, con Evobrutinib, che speriamo sarà il primo di una nuova classe di BTK-inibitori contro la sclerosi multipla. Dunque – sottolinea – questa è la nostra posizione…
Fonte www.adnkronos.com 2022-05-05 11:37:13