Da una parte le emergenze, continue; dall’altra gli sforzi per portare a termine un’opera – il nuovo ospedale – che i vibonesi aspettano da circa un ventennio. Sono le due facce della medaglia della sanità vibonese assurta a emblema del disastro in cui versa il sistema sanitario calabrese.
Ieri a Vibo i due volti della sanità si sono interfacciati, perché alle ataviche e gravi criticità dello Jazzolino – nosocomio in cui la tensione è diventata così palpabile da mettere a rischio la tenuta dell’ordine pubblico – hanno fatto da contraltare i passi in avanti compiuti sul lungo cammino della realizzazione del nuovo ospedale. Certo l’opera – la progettazione si trova già nella fase esecutiva grazie alla rimodulazione del piano economico-finanziario – non sarà costruita dalla mattina alla sera ed i procedimenti burocratici richiedono tempi non proprio celeri, ma l’obiettivo è di riuscire a iniziare i lavori del corpo principale dal prossimo gennaio.
Ieri mattina nella sede di rappresentanza della Prefettura, nel corso di una riunione del tavolo tecnico interistituzionale – presieduto dal prefetto Roberta Lulli – il governatore Roberto Occhiuto, il presidente della Provincia Salvatore Solano e l’ingegnere Gino Battafarano (Rfi) hanno sottoscritto la convenzione dando così concretezza all’atto.
Nelle prossime settimane il tavolo – a cui partecipano anche il procuratore di Vibo Camillo Falvo, il sindaco Maria Limardo, la sottosegretaria Dalila Nesci, i vertici delle Forze dell’ordine e, tra gli altri, anche il commissario dell’Asp Giuseppe Giuliano – tornerà a riunirsi per la verifica dei primi lavori, per la predisposizione del sistema di cautele antimafia al fine di impedire infiltrazioni mafiose nei lavori e per l’esame della situazione della sicurezza del futuro cantiere.
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Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-05-04 01:30:44