Palazzo San Giorgio è alle prese con un altro caso politico-amministrativo. Il rendiconto di gestione non è stato approvato nel termine stabilito dalla legge che è il 30 aprile. Il passaggio non c’è stato neppure in giunta e quindi sono stati sforati i termini massimi previsti dal decreto sugli enti locali. Il motivo sarebbe legato al ritardo della adozione dei residui dei settori del Comune che sono stati quindi trasmessi a ridosso della scadenza termine ultimo per l’approvazione del rendiconto di gestione. È una questione di tempo ma anche di metodo ma questo potrebbe costare caro all’amministrazione perché in caso di mancata adozione dei termini della delibera si rischia lo scioglimento del Consiglio comunale.
L’assessore al bilancio Irene Calabrò, però, cerca di buttare acqua sul fuoco e chiarisce che in caso di mancata adozione dell’atto arriverà una diffida della Prefettura che assegnerà un tempo massimo di 20 giorni per approvare il documento finanziario e solo in caso di ulteriore sforamento ci sarà lo scioglimento del Consiglio comunale «ma non credo che si arriverà a tanto». L’assessore è tranquilla quindi ma un certo fermento c’è. Peraltro la stessa inquilina di Palazzo San Giorgio fa presente che questa è una circostanza che si verifica spesso all’interno di molti comuni anche per i continui cambi normativi che di fatto rendono difficile lo schema del rendiconto di gestione.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-05-01 01:30:36