Sono circa un centinaio gli obiettivi controllati nell’ambito di un’operazione a tutela dell’ambiente condotta dai carabinieri in un’area che ha interessato la fascia medio-costiera ionica e tirrenica della provincia di Reggio Calabria, oltre che dello Stretto, a partire dalle prime ore del mattino e fino alla tarda serata di ieri.
Sul campo circa 300 militari dell’organizzazione territoriale e per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare, coadiuvati, per la perlustrazione di aree impervie e acquitrinose, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, con il supporto aereo dell’8 Nucleo Elicotteri CC di Vibo Valentia. L’operazione è stata convenzionalmente denominata «Deep 1». L’intervento è stato indirizzato alla prevenzione ed al contrasto dell’inquinamento ambientale.
I dettagli sono stati resi noti durante una conferenza stampa che si è tenuta a cura del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria ed a cui hanno partecipato il Comandante della Legione Carabinieri Calabria, Gen. di Brigata Pietro Francesco Salsano e il Comandante della Regione Carabinieri Forestale, Col. Giorgio Maria Borrelli.
L’operazione ha permesso di confermare quanto l’inquinamento acqueo risulti particolarmente accentuato in Calabria, come è possibile evincere da un’osservazione:
– empirica, in relazione al ciclico intorbidimento delle acque marine, che si verifica soprattutto nella stagione estiva quando si registra un aumento della popolazione dimorante sulla fascia costiera;
– clinica, a seguito dei risultati di numerosi accertamenti tecnici eseguiti tramite campionatura delle acque per esami specifici condotti da Enti specializzati;
– statistica, realizzata con l’analisi dei dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che colloca la Calabria tra le ultime Regioni per produzione e trattamento di fanghi provenienti da acque reflue urbane,…
Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-04-29 06:15:41