“È una terapia delicata che comprensibilmente desta timori tra i medici di base, ma la decisione dell’Aifa è necessaria e certamente appropriata”. Queste le parole di Guido Rasi, responsabile scientifico Consulcesi, di fronte all’autorizzazione dell’Agenzia italiana del farmaco alla prescrizione degli antivirali per Covid-19 da parte dei medici di medicina generale, raccolte dal quotidiano ‘Sanità Informazione’.
Per Rasi, la delibera potrebbe essere un’occasione per riportare i medici di base al centro del processo d’innovazione della sanità nazionale ma, avverte, “solo se a questi viene garantita una formazione continua e innovativa. Se in parte condivido le preoccupazioni di molti colleghi nella somministrazione delle nuove cure, in quanto delicate, d’altra parte ritengo che i medici di medicina generale sono laureati in medicina e, previo specifico aggiornamento professionale, possono e devono avere la possibilità di prescrivere qualsiasi farmaco”.
“Anzi, l’inclusione di questi nella gestione degli antivirali – aggiunge Rasi – può essere il primo passo verso la correzione di un errore di sistema che ha portato alla progressiva esclusione dei medici di famiglia dall’innovazione”.
Secondo l’ex numero uno dell’Ema, per decenni in Italia, è prevalsa un tipo di politica più farmacoeconomica che famacoclinica che tendeva a limitare la prescrizione dei farmaci all’ambito specialistico. “Ritengo che la gestione di un nuovo farmaco debba evolvere, passando dall’iniziale prescrizione a carico degli specialisti al progressivo ampliamento tra i medici di medicina generale, andando così a potenziare l’efficacia dell’assistenza territoriale, asse portante del sistema sanitario nazionale”, continua Rasi.
Ma l’innovazione delle cure deve andare di pari passo all’innovazione della formazione. “Quando parliamo di formazione si pensa subito a pesanti tomi da studiare e valutare. Ma con la rapidità con cui…
Fonte www.adnkronos.com 2022-04-29 15:06:58