Comuni sciolti per mafia ‘bocciati’ sulla trasparenza e la prevenzione della corruzione. Dalle criticità legate al ruolo di ‘Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza’ agli inadempimenti sul ‘Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza’, dalle carenze rispetto agli adempimenti previsti per le sezioni ‘Amministrazione trasparente’ del sito web dei comuni commissariati a quelle sulla ‘Relazione annuale sulle misure anticorruzione’, emerge un quadro con molte ombre dalla “Relazione sulla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza nei Comuni sciolti per mafia“, approvata all’unanimità dalla Commissione parlamentare Antimafia, relatore il presidente Nicola Morra.
L’analisi ha preso in esame i dati riguardanti la trasparenza e la prevenzione della corruzione nei Comuni italiani che nell’anno 2020 (o in una parte di esso) sono stati retti da una Commissione straordinaria dopo uno scioglimento. Nel corso dell’anno in questione, sono stati 53 i Comuni affidati a una gestione commissariale: ai 42 che si trovavano in tale condizione al primo gennaio (17 dei quali sono poi tornati al voto a settembre 2020), se ne sono aggiunti 11 nei confronti dei quali lo scioglimento è stato disposto durante il medesimo anno solare.
“L’approfondimento compiuto – si legge nella relazione della Commissione parlamentare Antimafia – ha evidenziato innanzitutto che le molteplici previsioni normative e le misure apprestate dall’ordinamento per prevenire i fenomeni corruttivi, e prime fra queste quelle volte ad assicurare la trasparenza dell’azione amministrativa, sono ampiamente trascurate se non addirittura obliterate, non soltanto prima dello scioglimento ma anche successivamente nel corso del periodo di gestione straordinaria”. Di fronte al nuovo atteggiamento della criminalità organizzata che agisce attraverso una “sistematica infiltrazione degli apparati pubblici” e davanti…
Fonte www.adnkronos.com 2022-04-27 17:00:39