Il 25 aprile si avvicina con i festeggiamenti per il giorno della Liberazione dal regime nazifascista. Tra le varie memorie, tradizioni ed eventi il 25 aprile è sempre stato affiancato alla canzone “Bella Ciao”, definita per eccellenza la canzone della Resistenza e dei partigiani. Quando è nata Bella Ciao? L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) per prima ci ha tenuto a precisare che la canzone divenne inno della Resistenza quasi vent’anni dalla fine del conflitto. Bella Ciao fu proposta anche come inno ufficiale del 25 aprile, con doverosa precisazione che la canzone, nella versione conosciuta da tutti, non è presente in nessun documento ufficiale di raccolta canti dei partigiani. Alcune parti di una versione più lontana sono riconducibili a canti celebri durante il conflitto, ma in modo certo la versione ufficiale è nata circa nel 1953. Inoltre, la sua conoscenza si è diffusa dopo il Festival di Spoleto del 1964.
La canzone che ha sempre trovato voce e considerazione in Italia ha avuto poi il suo exploit mondiale con l’avvento della serie tv “La casa di Carta” dove El Profesor e suo fratello Berlino cantano in versione amatoriale, con accento spagnolo, Bella Ciao. Da lì la canzone è diventata quella della Resistenza della famosa banda spagnola, per poi essere riproposta durante le varie stagioni, con anche una versione stile Cumbia con bonghi e maracas.
Quella iberica non è la sola versione della canzone dei partigiani che ha iniziato a viaggiare per il mondo. Ad oggi le versioni più diffuse nel mondo di Bella Ciao variano tra ritmi da discoteca, remix e mushup. Una delle versioni più famose è quella di Yves Montand (cantante e attore italiano, naturalizzato francesce) che portò una versione melodica agli Eurovision del 1964.
La versione contemporanea, proposta nel 2022 è quella della cantante folk Khrystyna Solovyy, che ha dedicato l’inno della Resistenza all’Ucraina.
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Fonte www.adnkronos.com 2022-04-22 14:36:15