In caso di occlusione parziale delle arterie che portano il sangue al cuore, nota come stenosi coronarica, i metodi per ripristinare il corretto flusso ematico sono la terapia farmacologica, l’angioplastica e l’intervento chirurgico di bypass coronarico. La scelta del trattamento più adeguato tra terapia medica e rivascolarizzazione è determinante per la prognosi del paziente e, oggi, si basa prevalentemente su un esame radiologico con mezzo di contrasto, la coronarografia (o angiografia coronarica). Va detto però che, affidarsi alla sola analisi visiva delle immagini radiografiche per valutare la capacità di una lesione di indurre ischemia miocardica potrebbe portare il clinico a sovra o sottostimare la significatività della stenosi, esponendo al rischio di trattamenti non necessari e, viceversa, di differirne altri invece essenziali, con evidenti conseguenze cliniche ed economiche.
Oggi è possibile incrementare il livello di precisione con il quale selezionare i pazienti candidabili ad angioplastica coronarica ricorrendo alla misurazione di alcuni indici fisiologici, raccomandati dalle linee guida internazionali sulla rivascolarizzazione miocardica. Si tratta della metodica chiamata riserva frazionale di flusso (Ffr o iFr), che può essere effettuata, contestualmente alla coronarografia, tramite l’inserimento di una guida di pressione intracoronarica. L’Ffr consentono di stimare la capacità della lesione di indurre ischemia miocardica anche in situazioni dubbie e in presenza di malattia multivasale o di misurare la disfunzione del microcircolo.
E all’appropriatezza diagnostica la rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief (Ihpb) ha dedicato un focus intitolato “Ottimizzazione della rivascolarizzazione coronarica: appropriatezza ed efficacia della diagnosi“, un documento frutto di un tavolo di lavoro cui hanno preso parte autorevoli esperti italiani rappresentanti delle società scientifiche, del…
Fonte www.adnkronos.com 2022-04-22 14:47:29