La Calabria e i suoi “tesori” nascosti. Tra le tante peculiarità della nostra regione, una delle tante ancora poco conosciuta dagli stessi calabresi, c’è quella relativa alla risorsa delle nocciole. Nel cuore delle Serre calabresi, a cavallo tra le province di Catanzaro e Vibo, ecco 300 ettari di noccioleti. Una produzione di circa 3mila quintali ed una storia millenaria alle spalle. Una realtà di nicchia che ha detto “NO” alla Ferrero, la nota multinazionale piemontese che ovviamente usa le nocciole per la vastissima produzione di cioccolata della propria azienda. Hanno detto no i produttori alle avances di Ferrero, e non è la prima volta che accade, perchè l’obiettivo del Consorzio Tutela e Valorizzazione della Nocciola, nato nel 2008 e presieduto da Giuseppe Rotiroti, è quello di creare un processo di trasformazione in loco. Un nuovo modello di sviluppo insomma da radicare sul territorio immaginando un nuovo percorso di crescita socio-economica anche sotto il profilo turistico sfruttando le incontaminate bellezze naturalistiche del territorio tra Cardinale e Torre di Ruggiero. Ecco così che il Comune di Cardinale punta a diventare Borgo della Nocciola e ad implementare questa splendida realtà in loco con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro e nuovi sbocchi occupazionali con ricadute importanti su tutto il territorio a cavallo tra il Tirreno e lo Ionio lungo la Trasversale delle Serre.
Tutto nasce nel 1700
In Calabria la coltivazione corilicola, e specificatamente nell’area delle Preserre, è stata introdotta verso la fine del 1700 dalla nobile famiglia partenopea dei Filangieri, possidente di vasti latifondi nella zona. Una presenza che ha lasciato un’impronta riconoscibile nella vocazione agricola e nel paesaggio, nell’attività siderurgica che con le importanti, ma ormai scomparse, ferriere contrassegnò la storia dei secoli…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-04-18 10:12:51