Le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale “controllano già le grandi apparecchiature di diagnostica per immagini (tomografia
computerizzata, Tc o risonanza magnetica), standardizzando i protocolli di acquisizione e riducendo drasticamente i tempi di acquisizione degli esami, al fine di migliorare la compliance e il comfort dei pazienti”. Esistono anche algoritmi “in grado di supportare il radiologo nell’identificazione di patologie (ad esempio, noduli mammari o polmonari, fratture ossee, pneumotorace) riducendo al minimo gli errori di percezione, oppure aiutare lo specialista nella caratterizzazione di lesioni (ad esempio, il dermatologo con il melanoma cutaneo), con lo scopo di migliorare la diagnosi”. Lo puntualizza Consiglio superiore di sanità (Css) ha rilasciato un documento che delina le proposte per il presente e il futuro, ‘I sistemi di intelligenza artificiale come strumento di supporto alla diagnostica’.
“I sistemi di intelligenza artificiale stanno entrando rapidamente nel mondo medico, con la prospettiva, più o meno a breve termine, di modificare significativamente i percorsi diagnostici e terapeutici, le modalità decisionali del medico e, in ultimo, anche il rapporto medico-paziente. Prima di poter essere impiegati in ambito assistenziale – avvertono gli esperti – questi sistemi necessitano di una rigorosa validazione scientifica, basata su studi metodologicamente solidi (prospettici, possibilmente randomizzati e condotti in ambienti clinici reali) che dimostrino la non inferiorità, o la superiorità, oltreché la costo-efficacia, rispetto al percorso diagnostico e decisionale convenzionale”.
“È, inoltre, importante dimostrare la sicurezza e la riproducibilità nell’uso del software, nonché considerare le emergenti problematiche etiche e legali inerenti la responsabilità professionale del Medico nell’interazione con gli algoritmi”, precisa il Css.
Secondo il Css, “per poter…
Fonte www.adnkronos.com 2022-04-16 08:25:27