“Parlare di ‘guerra’ è fuorviante: in Ucraina
assistiamo a una aggressione imperialistica mostruosa (e lo dico usando l’espressione di un pacifista assoluto come Tomaso Montanari, nel recente dialogo online con me e con Luciana Castellina sul tema). I cittadini ucraini dovevano forse porgere l’altra guancia? E lasciare che l’indipendenza del loro Paese fosse cancellata e l’Ucraina annessa, direttamente o indirettamente cambia ben poco, alla Federazione Russa?”. E’ quanto sottolinea Paolo Flores d’Arcais, filosofo, direttore di ‘MicroMega’, intervistato dall’AdnKronos.
“Gli ucraini hanno deciso di resistere e chi non vuole mandare armi alla resistenza ucraina dovrebbe avere il coraggio di dire apertamente che i cittadini ucraini hanno fatto male a resistere e dovevano arrendersi immediatamente, perché questo era l’unico modo per salvare vite umane – afferma Flores d’Arcais – Quel che non mi torna in questi ragionamenti è che si dica che dobbiamo essere solidali con l’Ucraiana ma questa solidarietà dovrebbe poi limitarsi a esprimersi a parole… Ma lì c’è una invasione armata che oltretutto si sta macchiando di incredibili crimini di guerra“.
Osserva Flores d’Arcais: “Le forze militari sul campo sono cinque o sei volte a favore dell’esercito di Putin: l’unico modo perché la solidarietà all’Ucraina non resti ‘flatus vocis’ è ridurre questa gigantesca asimmetria. Se, per omissione, non lo si fa mandando le armi che l’Ucraina chiede, si sta aiutando il più forte, cioè l’aggressore, cioè Putin: non vedo come si possa sfuggire a questa evidenza. Da piccolo, quando andavo al catechismo, ho imparato che si può peccare per opere o per omissioni e che il peccato per omissioni non è meno grave del peccato per opere…”.
Inoltre, “Putin ha dichiarato apertamente nel suo discorso del 24 febbraio scorso che la volontà della sua Russia è la risposta all’aggressione occidentale che gli ha impedito finora di realizzare quello che…
Fonte www.adnkronos.com 2022-04-15 12:44:42