Saranno circa diecimila i Testimoni di Geova della Calabria che domani sera, dopo il tramonto, parteciperanno all’annuale Commemorazione della morte di Gesù Cristo. Si tratta dell’evento più importante dell’anno per i Testimoni di Geova al quale, lo scorso anno, hanno partecipato oltre 500.000 persone in Italia e oltre 21 milioni in tutto il mondo, con un aumento del 19,7% rispetto al 2020.
“In tempi come questi abbiamo più che mai bisogno di speranza“, evidenzia Andrea Caliò, portavoce deiTestimoni di Geova per la Calabria. “La speranza aiuta una persona a guardare avanti con coraggio e fiducia verso la realizzazione delle promesse di Dio. Ecco perché partecipare a questo evento speciale può cambiare la vita“.
Per rendere maggiormente l’idea Caliò cita tre episodi che riguardano Masih, un immigrato, una detenuta di Rebibbia e una novantenne.
Masih, cresciuto in una famiglia poverissima ed è fuggito dal suo paese in cerca di una vita migliore. È giunto clandestinamente in Italia viaggiando per molti giorni a piedi: “Camminavamo di notte e, a causa del freddo e della fame, molti che viaggiavano insieme a me sono morti. Arrivato in Italia il mio unico obiettivo era lavorare duramente per fare soldi. Conoscere gli insegnamenti di Gesù però ha trasformato la mia vita. Adesso guardo al futuro con fiducia e so che la mia amicizia con Dio merita ogni sforzo”. Ha invece iniziato a studiare la Bibbia la detenuta di Rebibbia con una testimone di Geova che opera come ministro di culto all’interno delle carceri. Spinta dalla gratitudine per quello che ha imparato, la donna ha fatto i preparativi per celebrare in modo dignitoso la Commemorazione. “Ho pulito a fondo la cella, mi sono vestita bene e ho messo una tovaglia bianca sul tavolo”, racconta. “Poi ho preparato gli emblemi che simboleggiano il sacrifico di Gesù, il pane senza lievito e il vino. Però, non avendo a disposizione dell’alcol, ho usato un po’ di pomodoro…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-04-14 10:05:30