Sembra di sentire lo stridio delle scarpe sul parquet, il grido di un compagno che chiama un passaggio, il rumore della palla che rimbalza e si infila nella retina, il suono della sirena, il pubblico che esulta. È l’effetto che fa entrare all’interno dell’impianto sportivo di contrada Persicari, lungo la Statale che da Gioia Tauro porta a Rosarno, un “gioiellino” da un milione 300 mila euro (finanziato con i fondi Pisu) che ogni città vorrebbe avere, degno di “piazze” blasonate, ma che a queste latitudini, seppur completato, non è mai stato aperto, e non solo per le note vicissitudini giudiziarie.
Stupore e amarezza le emozioni che si provano nell’effettuare un sopralluogo. Ad accompagnarci il consigliere di maggioranza Enzo Filippone, che fino a qualche settimana fa deteneva le deleghe allo Sport e agli Impianti sportivi, e il Garante comunale per le persone con disabilità, Mariangela Giovinazzo. Per accedervi bisogna oltrepassare una selva di sterpaglie che ha quasi inghiottito la struttura. C’è da rabbrividire non solo per l’evidente stato d’abbandono, ma soprattutto immaginando il disastro che potrebbe provocare un eventuale incendio di queste erbacce nella stagione estiva.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-04-10 01:30:55