Un confronto fra cardiologi e medici di medicina generale, per discutere della disassuefazione dal fumo e delle possibili alternative. La XIII edizione del congresso scientifico ‘Nel Cuore di Santa’, in corso a Santa Margherita Ligure (Ge), ha ospitato la tavola rotonda “Ho smesso di fumare: vivrò una settimana di più e in quella settimana pioverà a dirotto” (Woody Allen) – discussione interattiva sul fumo e la disassuefazione al fumo”. Il presidente del congresso Roberto Pescatori, assieme ad altri esperti, hanno dibattuto del tema in un momento di confronto informale, per favorire il rapporto diretto tra i partecipanti.
“In Italia 11,6 milioni di persone sono fumatori, queste persone o possono avere un evento cardio-ischemico o possono essere in prevenzione primaria – ha dichiarato Pescatori -. E’ molto difficile per un medico far capire al paziente quando smettere di fumare o quantomeno usare prodotti alternativi che riducano il rischio di danno da fumo. E’ questo uno dei temi emersi nel corso della tavola rotonda: in ambulatorio c’è pochissimo tempo per comunicare, dobbiamo fare un accordo, una sorta di contratto con il paziente, per poterlo curare, per aiutarlo a smettere di fumare, anche attraverso la conoscenza dei prodotti alternativi che non hanno combustione”, conclude l’esperto.
Sebbene le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato non siano prodotti privi di rischio, possono rappresentare delle alternative valide rispetto alle sigarette per tutti quei fumatori adulti che continuerebbero a fumare, in un’ottica di riduzione del rischio.
“La mortalità per malattie correlate al fumo è attorno alle 83mila persone all’anno in Italia – ha spiegato Vincenzo Montemurro, cardiologo e vicepresidente de ‘Il Cuore Siamo Noi – Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus’ – E’ una problematica che anche le istituzioni si devono porre, bisogna intervenire. Nonostante le raccomandazioni di medici e oncologi,…
Fonte www.adnkronos.com 2022-04-09 13:39:00