“Ho sempre sostenuto la necessità del perseguimento della via diplomatica, ma, pur pensando ciò, non capisco come da alcune parti non si identifichi chi ha sbagliato e chi no. Come si fa, ancora, a disquisire quando c’è una nazione che ha mandato i carri armati in un’altra nazione? Qui c’è l’esercito, ci sono le truppe di uno Stato che sono in un altro Stato…”. Lo dice Guido Crosetto all’Adnkronos.
“Qualunque altra discussione -prosegue- che riguardi la Crimea, il Donbass, ecc. rischia di riportarci addirittura a Lenin… E allora, restiamo al presente: c’è un esercito di un Paese che ha invaso un altro Paese. Mi sconcerta che una parte della politica italiana prescinda da questo dato di base. E anche il dibattito sull’invio delle armi è qualcosa che viene dopo questo fatto incontestabile. E’ preoccupante che parte del Parlamento non se ne accorga”.
Quanto alla possibilità di partecipare al dibattito, in tv oltre che sui social, da parte di chi è portatore di visioni o analisi differenti da quelle prevalenti nell’opinione pubblica, Crosetto non ha dubbi: “E’ il presupposto base della democrazia quello di dare spazio a chi la pensa diversamente”.
Fonte www.adnkronos.com 2022-04-08 14:47:42