Ancora un fine-settimana che pone in evidenza tutta la fragilità del sistema sanitario di soccorso in Calabria.
Le lacune di un servizio che non ha più medici e che punta su di una precarietà diffusa, sono diventate drammaticamente tangibili in questi giorni. La notte tra venerdì e sabato – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – un’area di circa 30mila cittadini si è ritrovata abbandonata a se stessa. La postazione di soccorso a Soveria Mannelli è stata priva di un medico. Poco male, si dirà. In caso di necessità avrebbe potuto intervenire la postazione di Tiriolo. Ebbene anche Tiriolo non può garantire un medico a bordo, e questo da molto, troppo, tempo.
In buona sostanza nella fascia interna del Catanzarese, ricompresa tra Tiriolo e Carlopoli, il diritto alla salute è risultato “affievolito” o, forse, sarebbe il caso di dire, negato. Al netto delle belle intenzioni, in Calabria quando si necessità il soccorso è più conveniente chiamare le forze dell’ordine. La vicenda di ordinario disprezzo per la salute dei Calabresi è finita, nuovamente, sul tavolo della Procura della Repubblica di Catanzaro.
Il Codacons ha chiesto l’intervento della Procura per accertare tutte le responsabilità di una classe politica che preferisce voltare lo sguardo. L’associazione ha chiesto anche che si proceda al sequestro dei turni del servizio 118 dell’Asp del capoluogo di regione, “per ottenere prova documentale del gravissimo rischio cui viene esposta la popolazione. Lasciare le ambulanze del 118 senza medici rappresenta un gravissimo abuso e finisce per negare il diritto a ricevere cure tempestive ed adeguate –sostiene Di Lieto.
La mancanza di medici – si sottolinea nell’esposto – si ripercuote sul rispetto della persona e sul diritto alla salute. In Calabria, dopo decenni di inenarrabili sprechi si è pensato bene di risparmiare sulla pelle…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-04-03 08:03:00