“Una proposta su come finire la guerra immaginando la pace”. E’ questo il titolo che Adriano Sofri dà al suo lungo post su facebook che individua nell’Unione Europa, e non nella Nato, il soggetto deputato a trovare la via d’uscita dalla guerra fra Russia e Ucraina con la proposta di una nuova stagione di disarmo e che sollecita i responsabili della transizione ecologica a farsi anche responsabili di una riconversione dell’industria degli armamenti. Un post che fotografa anche l’attuale stato dell’arte delle relazioni internazionali. Eccolo nella sua versione integrale. “L’Ucraina, non perdendo, vince. La Russia, non vincendo, perde. Per questo ha ragione, qualunque sia il suo movente, chi dice che bisogna procurare a Putin una via d’uscita. Ma chi lo dice commette un primo errore gravissimo, dandogli il nome dignitoso di compromesso. L’errore di far coincidere la via d’uscita di Putin con un maggior sacrificio territoriale (o altro) dell’Ucraina. Che oltretutto scavalcherebbe l’Ucraina, la cui resistenza, a un costo terribile, ha creato la condizione della mancata vittoria di Putin”.
“Dunque: il nostro fine, delle democrazie che simpatizzano con la resistenza ucraina, dev’essere di aiutarla a non perdere. Non: a vincere. Non solo perché resta improbabile che possa, ma perché una Russia sconfitta metterebbe a repentaglio gli altri e se stessa. La via d’uscita – scandisce Sofri – deve stare altrove, e non deve nemmeno deviare verso la furbizia, l’espediente che ‘salvi la faccia’ a Putin. Tanto più che è ai russi, tutti, e a quella plausibile gran maggioranza che, anche a dubitare com’è ovvio dei sondaggi, pensa oggi che la Russia sia isolata e offesa, e sta con Putin. La via d’uscita deve avere lucidità e fantasia
, e spostare il piano del confronto. Deve avere un protagonista, e il protagonista può essere l’Unione Europea. Non può essere la Nato, cioè gli Stati Uniti (con l’appendice…
Fonte www.adnkronos.com 2022-04-02 17:52:32