“Ero stato condannato a 16 anni e 9 mesi, una sentenza senza precedenti nella storia giudiziaria italiana, tenendo presente che le accuse non erano di omicidio ma di corruzione. Peraltro un’ipotesi di corruzione molto particolare, perché sono stato condannato in quanto sarei stato l’‘ispiratore morale’ della corruzione di altri magistrati. Un ‘ispiratore morale’ che lavorava a 500 km di distanza, cioè a Roma, mentre queste corruzioni erano perpetrate dai colleghi di Trani. Una di quelle cose incomprensibili prive di qualsiasi logica”. Così all’AdnKronos l’ex Gip di Trani Michele Nardi, dopo che la Corte d’appello di Lecce ha dichiarato la propria incompetenza territoriale, trasmettendo gli atti alla Procura di Potenza e annullando la condanna a 16 anni e 9 mesi inflitta in primo grado per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari.
“La Corte d’appello di Lecce – osserva Nardi – ha annullato la sentenza perché ha accolto quello che noi abbiamo sempre sostenuto fin dall’inizio delle indagini, prima ancora che io venissi arrestato, e cioè che la procura di Lecce, appunto, era incompetente territorialmente a condurre quelle indagini. Lo era perché fin dall’inizio era emerso il coinvolgimento di altri magistrati che poi erano passati a lavorare nel distretto di Lecce, e quindi non poteva essere Lecce a decidere e a condurre queste indagini”.
“Quando abbiamo evidenziato questo fatto – sottolinea l’ex giudice – ci è sempre stata sbattuta la porta in faccia, fino a quando non abbiamo trovato un giudice a Berlino, in questo caso a Lecce, che si è letto le carte. Per noi è stato addirittura sorprendente, perché non ci aspettavamo che oggi pronunciassero la sentenza. Evidentemente si sono letti bene le carte e dopo una sola udienza ci hanno rinviati ad oggi, alla seconda udienza, decidendo sulla competenza. Questo la dice lunga sul fatto che l’incompetenza della…
Fonte www.adnkronos.com 2022-04-01 16:52:03