La seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha messo la parola fine sulla vicenda cautelare che ha riguardato Emilio Angelo Frascati (classe 1969), indagato ed arrestato nell’ambito del procedimento denominato “Mercato libero” avviato nella scorsa estate.
L’imprenditore Frascati era stato arrestato per la duplice contestazione di partecipazione ad associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni. Specificamente, gli veniva contestato di essere partecipe della cosca Libri per avere svolto un’attività di intermediazione in occasione di una richiesta estorsiva che veniva imputata alla stessa consorteria; ed inoltre, di essere, unitamente ai fratelli, proprietario fittizio della società cooperativa “Effe Motors” che aveva acquisito il mandato di vendita delle concessionarie Honda e Mazda in città e che operava in questo senso ormai da anni nel settore della vendita di autovetture.
Già in prima battuta il Tribunale del riesame aveva annullato completamente la contestazione in relazione alla condotta di partecipazione alla cosca Libri. Il Tribunale del riesame, tuttavia, in quella occasione aveva confermato il giudizio di gravità indiziaria in relazione alla condotta di intestazione fittizia della società “Effe Motors”, sostituendo la misura della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari. Avverso tale provvedimento è stato interposto ricorso per cassazione dai difensori di fiducia di Emilio Angelo Frascati, avvocati Marco Panella e Francesco Calabrese. Nel corso del giudizio di Cassazione, a fronte della richiesta di rigetto del Procuratore Generale, i Giudici Supremi accogliendo in pieno il ricorso dei difensori hanno annullato senza rinvio l’ordinanza del Tribunale del riesame disponendo direttamente la revoca della misura cautelare che era in atto gravante a carico del Frascati.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-04-01 14:07:35