A partire dalle prime ore del mattino e fino alla tarda serata di ieri, nelle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia – su iniziativa del Comandante della Legione Carabinieri “Calabria”, Generale di Brigata Pietro Salsano e di concerto con il Comandante della Regione Carabinieri Forestale, Colonnello Giorgio Borrelli – è stata eseguita l’operazione “Deep”, un intervento complesso in materia ambientale attuato mediante l’impiego coordinato e simultaneo di squadre congiunte, composte da Carabinieri dell’Organizzazione Territoriale e Forestale affiancati, per la perlustrazione di aree impervie e acquitrinose, da Squadre operative dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, con il supporto aereo dell’8° Nucleo Elicotteri CC di Vibo Valentia e per il controllo di mirati obiettivi da personale del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro.
L’iniziativa trae origine dalla constatazione che soprattutto l’inquinamento acqueo è particolarmente accentuato in Calabria come è possibile evincere da un’osservazione:
– empirica, in relazione al ciclico intorbidimento delle acque marine, che si verifica soprattutto nella stagione estiva quando si registra un aumento della popolazione dimorante sulla fascia costiera;
– clinica, a seguito dei risultati di numerosi accertamenti tecnici eseguiti tramite campionatura delle acque per esami specifici condotti da Enti specializzati;
– statistica, realizzata con l’analisi dei dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che colloca la Calabria tra le ultime Regioni per produzione e trattamento di fanghi provenienti da acque reflue urbane, rapportata alla popolazione residente (cosiddetto indice di potenziale smaltimento non controllato/illecito dei fanghi).
Il raffronto numerico con la Puglia che spiega l’entità del fenomeno
Infatti, per comprendere l’entità del fenomeno, basta pensare che nel 2019, in…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-03-24 10:45:04