Finanzieri del Comando Provinciale di Catania e del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di finanza (Scico) hanno confiscato il patrimonio di due persone, per un importo complessivo pari a 160 milioni di euro, indagate per associazione per delinquere finalizzata alla raccolta di scommesse clandestine, al riciclaggio, alla truffa nei confronti dello Stato e all’evasione fiscale, con l’aggravante del reato transnazionale.
Si tratta del primo esito processuale di una complessa attività investigativa, svolta dal Nucleo Pef della Guardia di finanza di Catania e dallo Scico, che ha portato a un’ordinanza – eseguita nel marzo dello scorso anno nel territorio nazionale (in Sicilia, Emilia Romagna e Puglia) ed europeo (in Germania, Polonia e Malta) – con cui il Giudice per le indagini preliminari di Catania ha disposto misure cautelari nei confronti di 23 soggetti, tutti indagati, a vario titolo, per esercizio abusivo di gioco e scommesse, evasione fiscale, truffa aggravata, autoriciclaggio, condotte aggravate, per taluni degli indagati, dalla finalità di favorire gli interessi dell’associazione mafiosa ‘Santapaola-Ercolano’. In particolare, le indagini, svolte dalle unità specializzate antiriciclaggio e dal Gico del Nucleo Pef di Catania, hanno tratto origine dall’approfondimento di una segnalazione di operazione sospetta e hanno riguardato un sistema che sarebbe stato finalizzato all’illecita raccolta e gestione delle scommesse sportive on line, oltre che delle attività volte al riciclaggio dei relativi proventi. Nel dettaglio, è stato evidenziato che i soggetti sottoposti a indagine avevano ideato su internet un’apposita piattaforma di gioco, non autorizzata a operare in Italia, attribuendone la proprietà a una società maltese. Al riguardo, le successive attività di verifica fiscale, sempre svolte dal Nucleo Pef della Guardia di finanza, hanno delineato l’esistenza…
Fonte www.adnkronos.com 2022-03-24 10:18:48