Nell’ambito dell’operazione “Deep”, di contrasto all’inquinamento delle acque in Calabria, hanno parlato a margine della conferenza stampa, il direttore dell’Arpacal, Domenico Pappaterra e il Generale di Brigata, Pietro Salsano.
“Abbiamo fatto una scelta, iniziando a monitorare il tratto di mare decisamente più compromesso che è il Tirreno cosentino, catanzarese e vibonese. Le attività di indagine e di controllo rappresentano un cambio di passo, non sarà la soluzione finale. Ma stiamo – ha detto Pappaterra – creando i presupposti per provare a rappresentare una stagione meno complicata di quella passata. Su questa storia dei fanghi e della depurazione ci sono dei dati: in Puglia vengono smaltite quasi 3oomila tonnellate di fanghi della depurazione, in Calabria il dato riguarda solo poco più di 30mila e non è che la Calabria sia molto più piccola della Puglia, ma evidentemente c’era un’attività di smaltimento che non andava nella direzione adeguata. La Regione si è messa a disposizione dei Comuni anche per quanto riguarda le spese e come ha detto il generale Salsano consideriamola anche come un’operazione anche come un forte elemento di deterrenza, non di repressione. Oggi il problema va affrontato in termini decisamente vocati a costruire una sensibilità comune e bisogna fare squadra. Dove non funzionano le cose devono essere i sindaci stessi a segnalare i problemi. Dove ci sono gestioni non adeguate, bisogna sostituirle perchè è molto facile in questo momento alla prima pioggia aprire una manovella e scaricare i fanghi in maniera illegale. L’altra cosa che ci tengo a dire è che c’è un’attenzione a quello che arriva a mare. Il problema è che spesso a mare arrivano acque compromesse a monte. L’attività che abbiamo messo in moto serve anche a verificare il tragitto dall’interno fino alla costa”.
Salsano: “Controlleremo ogni torrente”
“Prima…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-03-24 10:38:39