L’Ucraina nell’Unione Europea: un percorso complesso, una strada a tratti accidentata, di certo in salita, ma che vede l’Italia al fianco di Kiev. E’ questo il passaggio più forte, di certo il più significativo, dell’intervento del premier Mario Draghi in Aula alla Camera, dove deputati e senatori siedono sugli scranni di Montecitorio -non senza qualche immancabile polemica (circa 300 i parlamentari assenti)- per ascoltare le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Che, nel suo accorato intervento, esalta il cuore grande dell’Italia, invita ad immaginare la martoriata Mariupol come fosse la nostra Genova, racconta le barbarie della guerra che non devono entrare in Europa, ma non fa alcun accenno al tema dell’integrazione europea a cui Kiev aspira.
A farlo ci pensa Mario Draghi, con un intervento che raccoglie ben 10 applausi dell’intero arco parlamentare in appena 8 minuti. Il suo endorsement affinché l’Ucraina entri a far parte dell’Ue rimbalza a stretto giro in apertura del Financial Times. “Vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa – le parole del presidente del Consiglio – Nelle scorse settimane è stato sottolineato come il processo di ingresso nell’Unione Europea sia lungo, fatto di riforme necessarie a garantire un’integrazione funzionante. Voglio dire al Presidente Zelensky che l’Italia è al fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea”. L’ex numero uno della Bce rimarca in più passaggi la vicinanza dell’Italia a Kiev, i sentimenti che muovono gli italiani, pronti all’accoglienza. Ma pronti anche ad aiuti concreti, ”anche militari”, scandisce il premier.
“Dall’inizio della guerra – esordisce – l’Italia ha ammirato il coraggio, la determinazione, il patriottismo del Presidente Zelensky e dei cittadini ucraini. Il vostro popolo è diventato il vostro esercito, lei ha detto. L’arroganza del…
Fonte www.adnkronos.com 2022-03-22 18:02:00