Cinque mesi possono rappresentare un lasso di tempo sufficiente per tracciare un primo bilancio. Roberto Occhiuto continua a ripetere che quello di guidare la Regione è un compito «esaltante e complesso» al tempo stesso. Luci e ombre hanno caratterizzato il cammino fin qui, anche se per l’ex deputato di Forza Italia arrivato al vertice della Cittadella lo scorso ottobre, i «risultati ottenuti finora sono notevoli».
Presidente, partiamo dall’attualità: la Calabria domani sarà protagonista all’Expo di Dubai, negli Emirati Arabi. Che obiettivi vi siete posti visto il ritardo accumulato nella preparazione dell’evento? Non vede il rischio dell’ennesima passerella?
«Altro che passerella, per la prima volta dopo decenni di ‘nduja e cipolle – prodotti straordinari, ma che da soli non rappresentano tutte le potenzialità del nostro territorio – cerchiamo concretezza. Il nostro turismo, il mare, la montagna, le bellezze naturali, la cultura, sono tutti asset fondamentali. Ma questa volta abbiamo deciso di presentare al mondo le opportunità del porto di Gioia Tauro, uno dei principali hub commerciali del Mediterraneo. Vogliamo far capire alle imprese che il nostro principale porto è strategico non solo per la Calabria ma per tutto il Paese. I nuovi equilibri geopolitici che mettono in dubbio i precedenti progetti riguardo alla “via della seta” daranno ulteriore centralità alla nostra Regione: possiamo diventare la porta dell’Europa».
Quali sono le strategie di rilancio che la Regione immagina per il porto di Gioia Tauro?
«Il porto di Gioia Tauro non può essere soltanto un’infrastruttura di transhipment. Il mio governo è intenzionato a rispolverare il vecchio progetto del rigassificatore, che da solo produrrebbe investimenti per 1 miliardo di euro. Il dibattito nazionale sulla necessità di investire sull’energia e di renderci quanto prima autonomi dagli altri Paesi, passaggi evidenziati dal premier Draghi nel suo intervento in…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-03-20 02:30:37