Sono arrivati nella cittadina i primi rifugiati di guerra ucraini provenienti dal circondario di Kiev e Kharkiv. La parrocchia di San Nicola di Bari guidata da padre Francesco Carlino, infatti, a riscontro dell’impegno a creare ponti di fratellanza e condivisione tra i popoli che l’ha distinta finora, sia in diversi progetti umanitari di raccolta fondi per le popolazioni più povere, sia nell’accoglienza di migranti minori non accompagnati sbarcati al porto delle Grazie, ha offerto il Centro Caritas di via Trastevere per dare ospitalità agli ucraini in fuga dalla guerra.
Nell’edificio a due piani, donato anni fa alla parrocchia dalla famiglia Cappelleri, hanno trovato accoglienza per adesso dieci persone verso le quali si è subito attivata una vera e propria gara di solidarietà da parte di numerosi cittadini tra cui i ragazzi del movimento “Roccella prima di tutto giovani”. «Si è creata nella nostra comunità una sinergia creativa di mani e voci solidali che, animata da grande sensibilità e generosità, si è resa disponibile per accogliere al meglio i primi profughi, adoperandosi per arredare i locali con mobili e tutto il necessario per farli sentire a casa propria», spiega padre Francesco. «C’è chi ha comprato la lavatrice, chi ha procurato il frigorifero, chi ha regalato camerette e letti, chi ha offerto il proprio tempo libero per montare i mobili, chi ha donato vestiario e beni alimentari e come parrocchia siamo riusciti a raccogliere anche a mille e trecento euro di offerte che abbiamo inviato alla Caritas ucraina», aggiunge soddisfatto il parroco. Tra tanti volontari roccellesi che si sono operosamente rimboccati le maniche per gestire a livello logistico la raccolta di beni di prima necessità nella sede dell’oratorio parrocchiale e per affiancare i rifugiati ospitati al Centro Caritas, insieme a una delegazione di donne ucraine residenti da tempo a Roccella, c’è anche la sindacalista Mimma Pacifici, come…
Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-03-19 02:30:58