«Organizzatevi, uccidete e bruciate lo Stato». E’ uno degli appelli lanciati via Telegram da nove internauti indagati dalla Procura di Torino per riorganizzazione del disciolto partito fascista, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Numerose questa mattina le perquisizioni in tutta Italia da parte della Digos della Questura di Torino e della polizia postale, nell’ambito di un’indagine, coordinata dal pm Lisa Pazzè, su gruppi di discussione e chat usate per fare propaganda nazifascista. Ed anche per diffondere messaggi No Vax e No Green pass.
Per mesi gli investigatori hanno monitorato il canale “Brudershaft thule», ovvero la «Fratellanza di Thule», e il gruppo di discussione, «Meine Ehre Hei&Treue», «Il mio onore si chiama lealtà», che prendeva il nome dal motto delle SS. All’interno non c’erano solo frasi di stampo neonazista – «Onore ai camerati caduti per liberare il mondo dai giudei”; «Per gli ebrei siamo un problema, Hitler ci aveva messo in guardia» -, ma anche accuse al governo per le politiche sull’emergenza sanitaria: «Quelli che sono stati uccisi sono stati intubati, potevano salvarsi a casa», oppure «Il Covid è una finzione. Conte, Speranza e Draghi stanno applicando protocolli assassini». Non mancavano gli attacchi agli stranieri: «I negri non si vaccinano perché devono sostituire i bianchi come razza». Tra gli indagati tre piemontesi: una guardia giurata 53enne di Montalto Dora, nel Torinese, una parrucchiera 22enne e un muratore 50enne, entrambi di Alessandria.
Ad amministrare il gruppo un italiano di 42 anni, originario di Scilla, in Calabria, ma residente in Germania, ad Aalen. Gli altri indagati vivono a Brescia, Brindisi, Rieti. Il più giovane uno studente di 19 anni di Lodi. Infine un operaio e un disoccupato di Treviso. Quest’ultimo era già stato denunciato mesi fa per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate No Vax, a Trieste e…
Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-03-18 10:46:24