“L’insonnia è un problema molto rilevante, interessa circa il 15% della popolazione generale quando parliamo di insonnia cronica: quindi non semplicemente il problema di non aver dormito bene la notte. E’ un dato di prevalenza molto importante. Le conseguenze dell’insonnia sono importantissime, non soltanto quelle che sono le conseguenze immediate che il soggetto ha il giorno dopo aver dormito male, ma le conseguenze sono anche a lungo termine. Basti pensare al fatto che il sonno è un importante inibitore del cortisolo e quindi se il soggetto non dorme bene la conseguenza è che la pressione arteriosa rimane alta e quindi questo è un maggior rischio di ipertensione, uno dei fattori che devono essere considerati. Altro aspetto molto importante è anche quello relativo al peso: il fatto di non dormire bene porta anche alla liberazione di un ormone particolare che è la grelina, l’ormone che mi induce a mangiare di più e quindi di conseguenza ad avere il rischio di una obesità. Un’altra cosa altrettanto importante sono gli effetti sulle funzioni cognitive: noi sappiamo che durante la notte nel nostro cervello funziona un sistema che si chiama sistema glinfatico, che è una sorta di spazzino che pulisce il cervello da tutte quelle che sono le scorie e le proteine che devono essere degradate. Fra queste proteine c’è la Betamiloide e se il soggetto dorme male purtroppo la Betamiloide si accumula e questo può portare ad un aumentato rischio di una patologia come la malattia di Alzheimer. Quindi è sicuramente un aspetto fondamentale da tenere in considerazione. Oggi abbiamo molte opzioni terapeutiche per curare l’insonnia, la cosa importante è fare un giusto inquadramento e cercare di arrivare a una corretta diagnosi. La nuova categoria di farmaci funziona in maniera completamente diversa rispetto a quei farmaci che abbiamo finora che sfruttavano soprattutto l’azione sul sistema Gaba. Invece questi nuovi farmaci, questa nuova categoria, va a cercare di…
Fonte www.adnkronos.com 2022-03-15 16:23:36