Avrebbe compiuto 52 anni il prossimo 20 aprile Luigi Trovato, vittima dell’agguato avvenuto ieri sera. Lui e Luciano, rimasto ferito nella stessa sparatoria, erano tra le 63 persone rimaste coinvolte nell’inchiesta “Perseo”, condotta a luglio del 2013 dalla Squadra Mobile di Catanzaro sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia contro diversi clan lametini – soprattutto Giampà, Torcasio e Notarianni – ma, proprio nel dicembre scorso, erano stati assolti in nuovo processo d’Appello, relativo agli imputati che avevano scelto e ottenuto il rito abbreviato, che si è tenuto dopo un rinvio deciso dalla Corte di Cassazione. In passato erano stati anche accusati del tentato omicidio Saverio Cappello (ex affiliato al clan Giampà poi divenuto collaboratore di giustizia), avvenuto nel 2010, ma anche rispetto a queste accuse sono stati poi assolti. Nei dossier delle forze dell’ordine richiamati in diverse inchieste giudiziarie che hanno riguardato la ‘ndrangheta lametina i fratelli Trovato vengono spesso citati perché ritenuti dagli inquirenti come contigui al clan Giampà.
Un’autocarrozzeria che sarebbe riconducibile ad alcuni dei fratelli Trovato è stata in passato oggetto di sequestro nell’ambito di un’inchiesta antidroga. Stessa sorte qualche anno fa ha riguardati anche un noto locale della movida cittadina ritenuto riconducibile a uno dei Trovato. Nelle carte delle forze dell’ordine vengono richiamate le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia secondo i quali la carrozzeria in questione sarebbe stata utilizzata anche per incontri tra esponenti delle varie cosche del Lametino.
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Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-03-08 09:04:07