” Si tratta di lavoratori storicamente sballottati tra cavilli normativi, proroghe a breve scadenza e promesse disattese e che pur tuttavia sono vittime ed essi stessi inconsapevolmente causa di un sistema malato – continua la nota. D’altronde sono anni che assistiamo a impugnazioni e successive pronunce della Corte Costituzionale sull’illegittimità delle norme regionali aventi l’effetto di determinare un generale ed automatico reinquadramento del personale di enti di diritto privato (partecipate etc…) nei ruoli di Regioni o enti pubblici regionali”. E conclude Calabria in Azione: “Riteniamo, dunque, che il tema debba essere affrontato con responsabilità e trasparenza azzerando il precariato, pur tuttavia nella massima trasparenza, in modo da premiare il merito e non attraverso scorciatoie di qualunque tipo. “
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-03-05 16:51:19