Il futuro del settore idrico calabrese resta in bilico. Non sono ancora maturi i tempi per avere un gestore unico del servizio idrico integrato, capace in pochi anni di eliminare tutti i disservizi che si registrano ogni giorno. Sorical, al cui vertice in veste di Commissario dal settembre del 2020 c’è l’avvocato di area leghista Cataldo Calabretta, teoricamente potrebbe ricoprire tale ruolo anche se, come più volte espresso dal governatore Roberto Occhiuto, è da considerare così com’è una realtà superata perché l’obiettivo è la creazione di una multiutility. In ogni caso, soltanto in un modo Sorical potrebbe tornare in pista: se la società (di cui la Regione detiene il 53,5 per cento delle azioni, mentre il restante 46,5 fanno capo al privato Veolia) diventerà in tempi celeri interamente pubblica. Lo scorso venerdì si è riunita l’assemblea dei soci di Sorical ed è stato chiesto al Fondo governativo tedesco, (Fms) che ha pignorato le quote del socio privato, di svincolare le azioni per poter procedere all’acquisizione da parte della Regione.
La volontà della Regione è stata ribadita in maniera palese: si deve trasformare Sorical, farla uscire dalla liquidazione volontaria in cui versa dal 2012, bisogna acquisire le quote del socio privato alla cifra simbolica di un euro (Veolia da anni ormai ha manifestato la volontà di uscire dalla compagine societaria) in modo che si possa procedere con l’affidamento del servizio idrico integrato a Sorical.
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Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-02-27 02:30:09