«Serve garantire rigore e certezza agli interventi finanziari messi in campo dal Governo in riferimento al Superbonus, ponendo in essere opportune misure correttive. Lo chiediamo insieme ed a gran voce in un momento di difficile transizione, tra gli effetti di quella che si spera possa essere la coda della pandemia, il caro energia, il caro materiali e tutti gli aumenti derivanti dai fattori citati». Lo si legge in una nota congiunta dell’Ance Calabria e delle organizzazioni sindacali degli edili Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.
«In particolare – è scritto – soprattutto per quanto attiene al cosiddetto Superbonus, servono controlli puntuali, imprese qualificate e certificate che garantiscano l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro e prezzari di riferimento aggiornati per non vanificare gli effetti positivi prodotti a favore del settore con aumento dell’occupazione, ripresa dell’indotto e riqualificazione del patrimonio edilizio».
Per prevenire i tentativi di uso distorto delle risorse, «come purtroppo fatto registrare dalle attività truffaldine scoperte e sventate dalle forze dell’ordine – aggiungono il presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante ed i segretari di Fillea Cgil Simone Celebre, Filca Cisl Pasquale Costabile e Feneal Uil Maria Elena Senese – non servono norme volte a bloccare tutte le iniziative in atto che procurano effetti negativi sui cittadini, sui lavoratori e sulle aziende. Occorre, invece, una regolamentazione chiara ed efficace rispetto a tutti i bonus edilizi, seguita da verifiche mirate per evitare che il settore dell’edilizia sia invaso da operatori improvvisati come le 11.600 imprese iscritte negli ultimi 6 mesi alle Camere di Commercio». Ance e sindacati chiedono «soluzioni forti in grado di fermare le frodi, scongiurando l’introduzione di norme capestro, come quella dell’articolo 28 del decreto Sostegni-ter che impedisce la successione di cessione dei crediti…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-02-21 12:31:36