“Quello che manca ai bonus edilizi per non trasformarsi in un flop ed in generatore di frodi miliardarie è l’equità”. Comincia così la nota di approfondimento scritta da Maria Elena Senese – segretario generale FenealUil Calabria – a proposito delle criticità che riguardano gli incentivi del Superbonus edilizio.
“Questi strumenti, pensati dal Governo per rimettere in moto uno dei settori trainanti dell’economia nazionale – continua Senese – sono stati pensati male, come sta emergendo in questi giorni sulla stampa, e stanno causando un aumento dei prezzi dei materiali edili e un impennata dei reati di natura fiscale.
Dalla introduzione di questi meccanismi incentivanti, poi, stiamo assistendo alla nascita esponenziale di imprese edili. Nell’ultimo semestre sono nate più di 11 mila imprese costituite con una semplice apertura di partita Iva senza dipendente alcuno col solo scopo di godere dei bonus.
Sarebbe bastato che il Governo mettesse dei paletti di accesso ai bonus edilizia ovvero che si consentisse l’accesso solo alle imprese qualificate, strutturate e presenti nel sistema da almeno un quinquennio.
L’edilizia è uno dei pochi settori, infatti, dove l’accesso è semplice ed è proprio questo che ha determinato la nascita di tutte queste aziende virtuali che, purtroppo, potrebbero seriamente danneggiare le imprese serie e strutturate.
Serve una qualificazione delle imprese e la tracciabilità delle operazioni altrimenti finiamo solo con il penalizzare le imprese e i cittadini onesti. Non mi convince, infatti, il teorema che nel mondo dell’edilizia si annidi il malaffare. In questa fase così delicata di transizione economica e sociale non si può generalizzare, sarebbe un errore fatale per quello che, senza tema di smentita, il settore trainante dell’economia calabrese.
Basterebbe che l’Agenzia delle entrare incrociasse i dati con le Aziende sanitaria provinciali, alle quali ogni cantiere deve fare la notifica preliminare dei…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-02-18 07:56:38