“Sì a una quarta dose di vaccino anti-Covid alle persone immunodepresse“, per le quali si tratterà tecnicamente di un booster successivo al ciclo primario di due dosi più una dose addizionale. Quanto a un ‘booster del booster’ per tutti, “in questo momento non è praticabile in termini di accettazione e di organizzazione”, oltre che non supportata da evidenze sufficienti, come più volte ribadito dall’Agenzia europea del farmaco Ema. Così il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano, commenta all’Adnkronos Salute il via libera della Commissione tecnico scientifica Aifa a un richiamo per i pazienti gravemente immunocompromessi.
Ma se oggi per la popolazione generale la quarta dose non è una prospettiva realistica, l’esperto ripete che “una probabile periodicità della vaccinazione contro Covid-19 è un destino, almeno quando saranno disponibili nel prossimo futuro prodotti aggiornati” alle nuove varianti circolanti del coronavirus Sars-CoV-2.
Quella che probabilmente faremo tutti non sarà dunque una quarta dose, bensì la prima di un nuovo vaccino? “Lo shift – conferma Pregliasco – sarà verso un approccio vaccinale come quello che abbiamo per l’influenza, basato sulla raccomandazione” rivolta in particolare alle categorie a maggior rischio.
Pregliasco spiega poi che “l’elemento dell’obbligo vaccinale vuole consolidare al massimo possibile la copertura delle persone più a rischio, quindi ha un senso” l’idea di prorogare oltre il 15 giugno la vaccinazione anti-Covid obbligatoria per gli over 50, così come ipotizzato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Il virologo tuttavia sottolinea come anche con l’imposizione “non sarà facile convincere chi non si è ancora vaccinato. Quelli che non l’hanno ancora fatto – ragiona il medico – è perché proprio non lo vogliono fare”.
“Ci vuole pacificazione sociale – auspica Pregliasco – il ritorno a una vita normale, con un rilassamento…
Fonte www.adnkronos.com 2022-02-19 14:55:25