Basta complessi di inferiorità, non siamo la prosecuzione di An, ma quello che avremmo voluto fosse il Pdl e non è riuscito ad essere, ovvero, un partito aperto, fondato saldamente su dei valori e a vocazione maggioritaria… Fdi è centrale nel quadro politico: è la consapevolezza che tutti dobbiamo avere, perché è il momento di giocare in attacco, ben sapendo che le accuse, le etichette e tutto quello che ci hanno affibbiato finora, non è nulla rispetto a quello che accadrà… Giorgia Meloni riunisce la direzione nazionale del suo partito, stavolta allargata a parlamentari e coordinatori regionali, quasi per sancire l’importanza del momento politico.
L’ex ministro della Gioventù rivendica con orgoglio il balzo nei sondaggi di Fdi, il sorpasso sulla Lega, e forte dei crescenti consensi, torna a invocare con maggior forza un chiarimento interno al centrodestra uscito con le ossa rotte dalla partita del Colle per capire se ci sono le condizioni per ripartire. L’Auletta dei gruppi a Montecitorio che ospita la riunione sembra a tratti un vero e proprio Consiglio di guerra. Meloni senza tanti giri di parole chiede conto agli alleati, a cominciare da Matteo Salvini e Antonio Tajani, se intendono continuare a strizzare l’occhio a sinistra e se -come concordato- resta fermo il ‘no’ al proporzionale. Due punti su cui non ammetterà sconti. Della serie, chiariamoci ora o mai più.
Serve chiarezza e chiederemo lealtà a chi vuole ricostruire e convinzione nel difendere questa metà campo, avrebbe sottolineato Meloni. Vogliamo sapere, ad esempio, quali siano le regole di ingaggio della coalizione e se le larghe intese sono effettivamente una parentesi e se si esclude di riproporle nella prossima legislatura. In particolare, chiediamo di sapere con certezza se la posizione comune è ancora quella di non sostenere in alcun caso una legge elettorale di stampo proporzionale.
Meloni annuncia il ritorno in piazza dal 29…
Fonte www.adnkronos.com 2022-02-18 18:47:21