“Il futuro è un vaccino con una capacità universale, cioè che venga prodotto non avendo come bersaglio la proteina ‘Spike’, ma altre parti del virus. E questa sarà la strada”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Francesco Vaia, direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, che ricorda come la strada del vaccino universale era stata disegnata anche nelle conclusioni del webinar internazionale, promosso dallo Spallanzani, ‘Da Covid-19 a Covid-22. Nuove strategie di intervento per una pandemia che cambia’, che aveva raccolto l’adesione di esperti internazionali e del presidente dell’Aifa, Giorgio Palù.
“Oggi siamo davanti a uno spartiacque, da una parte le misure di contenimento che hanno avuto un senso e lo hanno in un determinato momento, dall’altra innovazione, sperimentazione e ricerca, che sono necessarie: in questo caso, un vaccino aggiornato alle varianti con una capacità di protezione universale – conclude – . E’ una cosa che dico da mesi e ora mi fa piacere che anche altri intervengano su questo”.
“I cittadini si sono fidati e si fidano, adesso chi deve si impegni a rendere migliore la nostra convivenza ammodernando gli spazi della socialità. L’obiettivo deve essere una primavera di effettiva di rinascita“. “Le terapie sono uno strumento non solo fondamentale per sconfiggere la malattia ma assumono anche un duplice significato – rimarca Vaia – psicologico perché confermano, ancora una volta, che si può guarire e che non esiste un destino ineluttabile anche di fronte ad un virus che si è dimostrato così letale. Ma anche che le misure di mitigazione lasciano il posto a strumenti efficaci e moderni”.
Fonte www.adnkronos.com 2022-02-14 15:40:00