“Ho appreso la notizia dalla stampa con viva preoccupazione. Sapere di essere oggetto di attenzioni nefaste da parte della mafia, non è certo piacevole. Ma, detto questo, la cosa che mi rallegra è che questi signori ritengono che io sia stato un ostacolo alle loro attività illecite”. A dirlo all’Adnkronos Mario Baccini, già ministro della Funzione Pubblica del governo Berlusconi tra il 2004 e il 2006, attualmente consigliere di opposizione del comune di Fiumicino, finito nel mirino del boss mafioso Giuseppe Guttadauro, l’ex primario dell’ospedale Civico di Palermo arrestato, insieme al figlio, in una operazione dei carabinieri del Ros.
“Ci sono delle indagini in corso, non ho la più pallida idea perché sia finito nelle mire di questo gruppo ‘criminale’, è evidente, ad ogni modo, che ero un ostacolo alle loro attività. Nella mia vita politica ho detto tanti ‘no’ a questioni poco chiare e non in linea con una corretta amministrazione e le leggi. La mia attività è sempre stata intransigente in questo senso”, aggiunge l’ex parlamentare dell’Udc. Da quanto emerso nell’inchiesta, il progetto di una spedizione punitiva nei confronti di Baccini sarebbe scattato se vi fossero stati impedimenti alla risoluzione di un contenzioso da 16 milioni di euro. Guttadauro sarebbe stato infatti ingaggiato da una facoltosa signora romana che vantava un credito con una filiale bancaria. Baccini dichiara di non conoscerla: “ammesso che siano ancora insieme, conosco il marito, un chirurgo di Roma stimato, docente universitario. Lo frequentavo diversi anni fa. Lei non so se l’abbia mai vista. Sinceramente non so quali oscuri meccanismi ci siano dietro dopo quanto ho appreso dalla stampa. E’ una cosa lunare”.
Commentando la dura minaccia, così come emerso dalle intercettazioni di Guttadauro (“rompiamo le corna a Baccini”), l’ex ministro sottolinea che leggendole ha provato “inquietudine, rammarico. Sapere che una famiglia mafiosa di quel…
Fonte www.adnkronos.com 2022-02-14 14:48:21