Le loro abitazioni, con tutto ciò che era all’interno, interamente sommerse dall’acqua. Si erano visti portare via dalla violenza del torrente “Budello” tutti o buona parte dei risultati dei sacrifici di una vita. Adesso, a 12 anni da quella terribile esondazione, un nutrito gruppo di proprietari delle case costruite intorno agli argini del fiume, nell’omonimo quartiere, ha finalmente avuto il riconoscimento del diritto al risarcimento. L’esiguità degli importi a suo tempo corrisposti aveva indotto queste famiglie a rivolgersi a propri consulenti per quantificare i danni complessivamente subiti ma avevano dovuto scontrarsi con i silenzi, i rimbalzi di responsabilità e di competenza delle pubbliche amministrazioni e con le lungaggini burocratiche. Cosicché, nel 2013, hanno deciso di rivolgersi ad un legale, l’avv. Domenico Ascrizzi, perché agisse in giudizio per la tutela dei loro interessi. A essere diffidato era stato l’ente da loro ritenuto responsabile dell’omessa manutenzione del letto del torrente ossia la Provincia di Reggio Calabria, poi divenuta Città Metropolitana, che non ha dato seguito alle richieste in fase stragiudiziale, determinando la necessità di adire il Tribunale per il riconoscimento del diritto all’integrale risarcimento dei danni subiti.
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-02-12 02:30:37