Lo stesso detenuto ha posto in essere l’ennesima, violenta aggressione nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria.
Proprio nella mattinata ha appreso che si è nuovamente reso protagonista , aggredendo l’agente nel proprio posto di servizio, colpendolo con il telefono nella testa e scaraventandolo addosso al muro. Esprime solidarietà al collega in attesa di conoscere la prognosi che sarà certificata dall’ospedale in cui è stato accompagnato.
Purtroppo non può che esprimere lo sdegno più profondo per quanto sta accadendo: un solo detenuto sta tenendo sotto scacco tutta l’Amministrazione Penitenziaria.
Così esordisce il segretario Regionale della UilPA PoliziaPenitenziaria Salvatore Paradiso .
Ma la cosa più grave è che nessun segnale di fattiva presenza è pervenuto da parte del Provveditore Regionale, il quale non si è nemmeno accertato delle condizioni di salute del personale intervenuto nella giornata del 6 febbraio in cui si è verificato un tentativo di rivolta e dove ha rimetterci, come sempre, è stata la Polizia Penitenziaria.
Ne tantomeno ha ritenuto di dover far ingresso nell’Istituto per verificare le condizioni di vivibilità.
Era probabilmente il minimo che un Provveditore avrebbe dovuto fare.
Attesa la fragorosa assenza non può che ribadire con forza che intervengano i vertici del Dap prima che sia troppo tardi e prima che la situazione possa degenerare.
Le responsabilità di tale scempio ci sono ed attende che qualcuno se ne…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-02-09 10:08:12