La vicenda che ha portato all’omicidio di Mario Cerciello Rega “si consuma in 15/20 minuti, ma il delitto in 20 secondi. Sono 11 fendenti in 15/20 secondi con un coltello da 18 centimetri“. Lo ha detto il sostituto procuratore generale Vincenzo Saveriano nella sua requisitoria davanti ai giudici della corte d’Assise d’Appello di Roma al processo per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri ucciso il 26 luglio 2019 davanti ad un hotel in zona Prati, nella Capitale.
“Cerciello Rega a Roma quella tragica sera fu chiamato dai colleghi perché era uno dei più esperti nella repressione della criminalità, individuava i soggetti ed eseguiva gli arresti, chiamano la pattuglia in borghese Cerciello-Varriale. Ma soprattutto Cerciello, perché era di lui che tutti si fidavano” ha sottolineato Saverianone.
“Cerciello e Varriale si sono qualificati come ‘carabinieri'” il giorno dell’omicidio, ha detto ancora il pg Saveriano. “E lo stesso Natale Hjorth a riconoscere che Varriale ha detto ‘carabinieri’ – ha spiegato- lo trovate nel verbale di interrogatorio davanti ai due pubblici ministeri”.
Fonte www.adnkronos.com 2022-02-10 11:19:00