“Nel riordino e nel potenziamento della Medicina territoriale ed ospedaliera, le cure palliative e la terapia del dolore trovino finalmente un’adeguata e giusta collocazione”. È questa la richiesta che i componenti il Tavolo Tecnico regionale Francesco Bossio (anestesista, ematologo, dirigente medico responsabile UVM, ASP Crotone), Francesco Curmaci, (anestesista, terapista del dolore, dirigente medico, GOM Reggio), Paola Serranò, (oncologo, palliativista, dirigente medico dell’Unità di cure palliative, ASP Reggio) e Roberto Squillace (oncologo, palliativista, dirigente medico Responsabile SOD di cure palliative dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio) hanno inoltrato, con una lettera, al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, considerato che “le aziende sanitarie provinciali non hanno mai istituito le Reti locali di cure palliative e di terapia del dolore”.
Secondo i quattro specialisti, “per la rilevanza numerica della popolazione coinvolta, per il grande impatto socio-assistenziale ed il notevole carico emotivo derivante da una sofferenza fisica ed esistenziale globale (che coinvolge la persona ammalata, la sua qualità di vita e la sua rete familiare ed amicale) è tempo, ormai, di passare alle azioni concrete. Lo chiede il Parlamento italiano nel Decreto ristori bis 2021, il Ministero della salute, l’AGENAS ed i cittadini tutti, ormai consapevoli del diritto negato. Considerando che i due terzi della popolazione residente è rappresentata da ultrasessantenni e che l’emigrazione giovanile ha ridimensionato i nuclei familiari, non più in grado di offrire assistenza continuativa ai propri congiunti in situazione di gravità, si può comprendere anche meglio, l’esigenza non più procrastinabile, di soddisfare adeguatamente un tale particolare bisogno sanitario”.
E sulle risorse economiche a cui attingere per la realizzazione omogenea dei servizi di cure palliative sull’intero territorio regionale, per recuperare…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-01-26 14:53:08