Resti umani nelle cassette da frutta, come fossero avanzi di animali o addirittura spazzatura. Nonostante abbiano dato lunga discendenza, oggi, sembrano orfani, abbandonati come i figli di nessuno. Là buttati dentro quelle cassette, rivestite con la carta dei sacchi di cemento, chiedono un gesto di pura umanità.
A loro nessuna dignità è stata riservata nonostante quelle ossa siano i resti di chi è stato un uomo, una donna o un bambino. Da vivi, quei resti hanno portato un corpo che ha sudato, lavorato e costruito un pezzo di storia in tempi difficili. Storia lasciata ai posteri in eredità.
Loro, genitori di genitori, figli e antenati di molti, giacciono in condizioni miserabili mentre attendono, da anni, degna sepoltura nel luogo di sempre a loro molto caro: la chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Montebello Jonico, oggi rudere prossimo ad essere cancellato dal tempo. Certo, cinquanta anni fa, raccontano gli anziani del posto, la camera tombale era piena di ossa. «I resti – dicono – arrivavano quasi fino al tetto tanto che appena ci si affacciava già si potevano osservare mentre adesso bisogna sporgersi abbastanza. Chissà quanti si sono persi e quanti sono stati portati via dagli animali».
Un tempo i sotterranei della chiesa erano ben conservati e lì i morti riposavano in pace. Poi iniziarono lavori. Strade costruite al limite, crolli della struttura ed abbandono hanno riportano alla luce i resti di chi lì giaceva dai secoli passati. Forse dal 1600 o dal 1700, sicuramente prima dell’Editto di Napoleone. Poi, prosegue un altro anziano, essendo la camera aperta, «i cani entravano al suo interno e purtroppo non era raro vedere là vicino ossa dei morti, così come qualche teschio seminato lungo la strada».
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Fonte reggio.gazzettadelsud.it 2022-02-03 02:30:50