Una strage. Una lunga scia di sangue che segna 40 chilometri, fra Davoli e Monasterace, fra i più pericolosi d’Italia. La “strada della morte” ha mietuto altre due giovani vittime, la quarta e la quinta solo dall’inizio del 2022. La morte di Gabriele e Davide Origlia, 29 anni, squarcia per l’ennesima volta il silenzio sull’intollerabile indifferenza verso una strada, la statale 106, che ha spezzato la vita di centinaia di persone. La dinamica dell’incidente, costato la vita a due giovani che avevano davanti a sé tutto un futuro da scrivere, è al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Soverato, ma le immagini della Peugeot 207, sulla quale viaggiavano i due 29enni, ribaltata e schiantata contro un muro sono un pugno nello stomaco e alimentano il dubbio amaro che se, in quel tratto di strada ricadente nel territorio del Comune di San Sostene, vi fosse stato il guardrail, probabilmente il veicolo non sarebbe finito contro il muro e quelle due giovani vite avrebbero potuto salvarsi. Forse sì o forse no. Ma è un forse pesante che dovrebbe scuotere il torpore delle istituzioni che solo a fasi alterne si ricordano che sulla statale 106 si muore tragicamente.
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Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-02-01 02:30:21